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Durante le fasi di malattia, quasi tutti i malati sviluppano diversi disturbi del comportamento che possono essere sinteticamente divisi in:
- Sindromi da iperattività: sono quelle che rendono molto difficile la gestione da parte della famiglia; tra queste le più frequenti sono l’agitazione, l’irritabilità, il vagabondaggio, l’insonnia;
- Sindromi da ipoattività: sono quelle che sono caratterizzate da chiusura in sé stesso, con perdita di interessi, apatia e depressione.
Nello specifico:
- DEPRESSIONE: è un sintomo molto frequente anche nelle prime fasi della malattia. E’ importante avere un atteggiamento di comprensione e disponibilità ad ascoltare il malato;
- APATIA: si manifesta progressivamente in corso di malattia e si esplicita nell’indifferenza verso il mondo circostante, nel rifiuto di parlare ed interagire con gli altri. Possono essere utili ambienti coinvolgenti che favoriscano una determinata attività;
- AGITAZIONE: disturbo molto frequente che si presenta nelle prime fasi moderata e avanzata di malattia. L’agitazione si può manifestare sotto diverse forme come:
- SMARRIMENTO E VAGABONDAGGIO:
il malato può vagare o perdersi nei pressi della propria abitazione o altrove. Le cause sono numerose (disorientamento, problemi di memoria, sconforto, noia) ma questo disturbo testimonia il senso di confusione che il malato vive dentro di sé. E’ importante che nelle strutture residenziali o semi-residenziali ci siano stanze o giardini studiati in modo che il malato possa vagare senza rischio. Inoltre, è indispensabile che il malato porti con sé qualcosa che ne rende possibile l’identificazione e che in casa si predispongono dei sistemi che garantiscano la sicurezza della propria abitazione e impediscano la sua uscita senza che lo si sappi.
Al suo ritrovo è indispensabile non mostrare rabbia nei suoi confronti ma calma, tolleranza e affetto; - AGGRESSIVITA’ FISICA O VERBALE:
a volte il malato può diventare aggressivo e violento per vari motivi, quali il senso di perdita di controllo, incapacità di comunicare adeguatamente le proprie emozioni e di comprendere le azioni e/o capacità altrui; - COMPORTAMENTI RIPETITIVI:
il malato può non ricordare di aver detto o fatto una cosa precedentemente; questo può portare a domande ed azioni ripetitive. Per questo disturbo bisogna provare a distrarre il malato destinandogli qualcosa da fare, guardare o ascoltare e rassicurarlo in maniera affettiva; - INSONNIA:
disturbo del sonno caratterizzato dall'impossibilità di addormentarsi o di dormire per un tempo ragionevole durante la notte. Utili suggerimenti riguardano lo scoraggiare il sonno durante il giorno, invogliarlo a svolgere maggiore attività fisica e metterlo a suo agio nel momento di portarlo a letto;
- SMARRIMENTO E VAGABONDAGGIO:
- ALLUCINAZIONI E DELIRI: le allucinazioni più frequenti sono di tipo visivo. Il malato può vedere o sentire persone che non ci sono; può non riconoscere più un familiare o la casa. Tali allucinazioni sono favorite anche dal deficit di riconoscimento e di discriminazione tipico della malattia.
I deliri sono false credenze; tipici sono quelli riguardanti idee di furto o di persecuzione.
Anche se possono rispondere bene alle terapie farmacologiche, è sempre importante che l’interazione con il malato sia adeguata; nello specifico, bisogna non contraddire le esperienze visive ed uditive riferite dal malato ma avere un atteggiamento rassicurante e richiamare la sua attenzione su un oggetto reale presente nel luogo in cui si trova.